2 Luglio 2020

Causa che pende non rende: l’oralità del processo ai tempi di Zoom.

“La frase più pericolosa è ‘Abbiamo sempre fatto così'” (Grace Murray Hopper)

Sono sempre stata convinta che l’Italia sia la culla del Diritto, ma con una pericolosa tendenza alla ipertrofia legislativa. Non è un caso che Giustiniano, colui che mise ordine nell’enorme mole di leggi prodotte dall’Impero Romano, non fosse italiano.
La pandemia ha messo gli italiani davanti alla realtà che gli incontri si possono tenere anche in remoto, e ha posto i giuristi italiani davanti alla realtà che le udienze possono anche tenersi su Skype o Teams, o, cosa prima poco immaginabile, anche per iscritto. I più tradizionalisti hanno levato le barricate, altri hanno scaricato Teams e hanno capito come sarebbe stato usato, altri hanno aspettato gli eventi e preparato gigabites di note di trattazione scritta.
Non mi interessa in questa sede discutere su chi avesse ragione, probabilmente hanno avuto ragione tutti. Sta di fatto che le udienze da remoto sono state ampiamente sottoutilizzate, anche quando espressamente richieste dalle parti.
Ma qualche tempo fa, leggendo questo articolo, ho iniziato a immaginare che forse la soluzione italiana non fosse la più corretta nell’interesse della Giustizia. Tuttavia per capire, per farsi un’idea, bisogna confrontarsi con chi vive quella realtà che a noi appare ideale. Ho cercato quindi un avvocato inglese che potesse chiarirmi se la realtà raccontata dal Sole 24 Ore fosse idilliaca come a me sembrava. Tramite AIGA Londra e Andrea Eletto ho potuto parlare con Fabio Vitiello, barrister italiano a Londra, e ci siamo confrontati sulle soluzioni trovate in Inghilterra e in Italia. E abbiamo maturato la decisione di trasformare quel dialogo in un webinar. La scelta di Vincenzo Caprioli come voce italiana è stata naturale per me, visto non solo il suo tecnoentusiasmo mai slegato dalla tradizione, ma anche la sua grande preparazione in materia. A chi affidare la moderazione se non ad Alberto Vermiglio, che da recentissimo past president di AIGA ha anche la visione nazionale della questione?
Così creato, il webinar aspetta solo voi: non fornirà risposte, ma magari farà ragionare sul fatto che un altro modo di vedere le cose è sempre possibile e a volte guardare oltre i nostri confini ci può aiutare a capire ciò che accade dentro di essi.

Potete rivedere il webinar a questo link


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