30 Aprile 2020

Il Difficile Cammino della Didattica a Distanza

Didattica a distanza e diritti degli studenti Mini-guida per docenti

di Avv. Stefania Isola

Con l’inizio dell’emergenza dovuta alla pandemia COVID19, anche il mondo dell’istruzione, di tutti gli ordini e gradi, si è trovato ad affrontare il problema di far proseguire in sicurezza la vita scolastica.

La necessità dell’interruzione delle tradizionali lezioni frontali e la conseguente modifica del rapporto educativo tra docente e studente, ha richiesto la ricerca di nuove soluzioni.

Quella più immediata (ma che ha richiesto un notevole sforzo di organizzazione ed adattamento) è stata realizzazione della così detta Didattica a Distanza.

L’impegno principale è sicuramente stato quello di realizzare in tempi brevi un sistema tecnologico per l’erogazione delle lezioni come da prassi ma, contemporaneamente, anche quello di rivedere il rapporto didattico in funzione delle nuove esigenze e richieste.

A questo proposito, il MIUR è intervenuto a supporto della comunità educativa con il “Manifesto della scuola che non si ferma” che ha come punti cardine i valori di “Crescita, Comunità, Responsabilità, Sistema, Rete e Innovazione”. Come indicato espressamente nella guida per le scuole prodotta dal Ministero, questa ha come obiettivo il “poter mantenere una continuità a garanzia del benessere delle persone di minore età, consolidando lo spirito dell’intera comunità scolastica che, mai come in questo momento, si pone come comunità che educa. Al rispetto delle regole. Alla responsabilità. Al cambiamento. Alla resilienza”.

Nel documento citato, si richiamano vari principi che dovrebbero fungere da percorso per il superamento delle difficoltà nella ri-creazione di un nuovo modo di vivere la comunità scolastica.

E se i miei compagni non hanno il computer? Se non hanno internet? Chi aiuta il mio compagno con disabilità?

A questa domanda il Ministero risponde che “il rapporto educativo si fonda sulla fiducia e sulla corresponsabilità. Per questo, insieme, ci attiviamo, in presenza o a distanza, con modalità differenti per raggiungere tutti, con modi e tempi adatti a ciascuno. Nessuno deve rimanere indietro”.

Poiché nessuno deve essere trascurato, nel tempo che lo Stato e la comunità dotino tutti degli strumenti adatti, si richiama la ricerca di metodi innovativi che mettano “in moto la solidarietà, la creatività e la capacità di trovare soluzioni semplici a problemi complessi.”

Con questo proposito l’indicazione è quella di “rassicurare i bambini e i ragazzi”; è importante che l’attività a distanza sia avviata in qualsiasi modo possibile, anche semplicemente con il telefono affinchè tutti si sentano partecipi.

L’obiettivo è quello di finalizzare le attività ad una funzione di normalizzazione; anche durante i cambiamenti come quelli subiti dai ragazzi, è importante far comprendere che le difficoltà possono essere superate e, comunque, aiutano a crescere.

Tutti questi cambiamenti mi disorientano, ma ho imparato che possono essere anche una opportunità

Quello che sta accadendo mi preoccupa e io ho diritto a essere informato

Seppur l’informazione può, al tempo del web e dei social, essere veicolata più facilmente e velocemente, è importante che i bambini ed i ragazzi (che rappresentano il nostro futuro) siano informati correttamente anche, e soprattutto, quando questa informazione può facilmente essere distorta.

La scuola deve quindi proporsi come collante della società, tenendo aperti i canali con la memoria della società stessa (e quindi con le persone anziane e sole che, purtroppo, subiscono più facilmente le conseguenze distruttive della pandemia).

“A volte ho l’impressione che nessuno si preoccupi di quello che penso. Vorrei essere più ascoltato. Cosa posso fare?”

Il diritto all’ascolto rappresenta, probabilmente,  la parte più importante da sviluppare per la sua  funzione educativa se vogliamo che i ragazzi rafforzino i loro spirito critico e possano essere utili allo sviluppo della nostra società.

Non mollare, insieme ce la faremo!

La scuola è il “il luogo in cui crescere sani, responsabili, competenti. È un ambiente di apprendimento che facilita la relazione educativa, la condivisione, il piacere di conoscere, la creatività e il benessere…”

Educare significa allevare ed in questo senso la didattica a distanza deve diventare il mezzo tramite il quale realizzare questa visione anche in momenti così difficili.

La scuola è anche collaborazione e la funzione educativa non si esaurisce all’interno degli edifici scolastici ma, attraverso i nuovi mezzi di comunicazione, deve coinvolgere tutti indistintamente.


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